Questo è il primo di una serie di pezzi che pubblicherò -a cadenza bisettimanale- dedicati alla c.d. Mafia Russa
ed alla sua evoluzione criminale in Italia
Ancora una volta i fatti oggettivi smentiscono, seppur a
distanza di tempo, le notizie e la vulgata che i mass media forniscono con -scarsa deontologica accuratezza- alla
pubblica opinione.
In Italia, come ho già avuto modo di dire, ripetere e
certificare, la Mafia Russa non esiste.
Nel blocco ex sovietico, con l’implosione del sistema di organizzazione sociale
pianificato, che nell’ultimo periodo aveva poco a che fare con l’ideologia
comunista e molto con la corruzione interna che ne ha sclerotizzato la struttra dall'interno, le organizzazioni criminali provenienti da quell’area, agevolate dal rampantismo capitalista senza regole che nel periodo
immediatamente post comunista aveva sedotto quei sistemi politici, hanno avuto gioco facile a
creare networks criminali internazionali.
I criminali russi appartengono prevalentemente a due distinte etnie: slava e caucasica che -da
sempre- si contendono la supremazia del mondo criminale russofono.
In tale quadro va tenuto a mente che lo scontro atavico tra queste
due entità si ripropone, tale e quale, anche tra le propaggini estere che
entrambi hanno creato; in Italia operano organizzazioni criminali che hanno
origine nei Paesi una volta appartenute all'URSS e, tra
questi, i più attivi sono i georgiani seguiti dai moldavi.
Nel passato, a far data appunto dagli anni Novanta, in più
occasioni, sono state diffuse notizie sensazionalistiche che hanno generato l’errata convinzione dell’avanzata
criminale della Mafia Russa in Italia. Falso! Nei pochi casi degni di nota si è
trattato di attività di riciclaggio, nate da indagini avviate da autorità estere
che –in giudizio- non sono state provate a causa dell’impossibilità di certificare
la provenienza illecita dei capitali (Indagine Tela di ragno degli anni '90 nata da un'attività anti riclaggio negli States).
Premesso questo va invece evidenziato che negli ultimi tre
anni, l’evoluzione della criminalità georgiana in Italia è giunta ad una fase
di maturazione tale che merita una specifica attenzione che ne consenta di
delineare i principali crismi operativi.
Numerose sono state, ad oggi, le indagini, e quindi i
relativi processi, che hanno portato a giudizio davanti ai Tribunali italiani
cittadini georgiani organizzatisi in cellule criminali per la maggior parte
dedite ai furti in appartamento.
Questo é il primo dato da valutare poiché evidenzia un aspetto importante per la comprensione di questa criminalità.
In tutta Europa, e quindi non solo in Italia, la criminalità
di origine georgiana, fortemente radicata in Russia per cause storiche che
analizzerò in un prossimo post, ha creato una rete di cellule criminali operative che fanno capo
essenzialmente a due clans egemoni
provenienti dalle principali città della Georgia: Tblisi e Rust’avi.
La strategia operativa di questi due organizzazioni criminali
in Europa è quella di dragare capitali attraverso la commissione di reati di
basso profilo per accumulare capitali da reinvestire in altre attività che
aumentino il potere in patria, in Russia ed in generale verso l’est asiatico.
L’Europa è quindi da un punto di vista economico un mero terreno di
-accumulazione capitalistica primaria- già ampiamente teorizzata da Karl Marx.
Prossimo pezzo il 14/07/2014